di MOLIère
Le intellettuali
SINOSSI
Rappresentata per la prima volta a Parigi al Palais Royal nella stagione 1672-73 (l’ultima di Molière) “Les femmes savantes” (“Le intellettuali”) ebbe subito un gran successo di pubblico e di critica. Allora come oggi, l’argomento era di grande attualità: da un lato la critica alla funzione che certi intellettuali avevano via via assunto nella società, dall’altro l’emancipazione culturale che le donne rivendicavano ad una società che tendeva allora come oggi a relegarle al loro ruolo tradizionale. Femminismo “ante litteram” dunque, esposto agli strali della feroce ironia di Molière. Strali dai quali però non si salva neppure il mondo borghese che con la sua etica tradizionale e reazionaria si contrappone al mondo delle “intellettuali”. Non ci sono quindi buoni e cattivi in questo testo geniale e divertente, ma soggetti (servi, innamorati, tartufi, bravi borghesi, vecchie pazze, casalinghe visionarie, giovinette vogliose o represse) immersi in una girandola di idee, un fuoco d’artificio fatto di temi quali la condizione femminile, il problema della coppia, l’antagonismo maschio-femmina, il rapporto cultura-stato, impegno-disimpegno, ecc.
Una commedia che pare, oggi più che mai, attuale, grazie all’irresistibile vena ironica e dissacratoria di Molière che nulla e nessuno risparmia, denudando col sarcasmo il velo di ipocrisia e conformismo di ciascun personaggio, dove la finzione non può che reggersi sull’omertosa e interessata complicità di ogni individuo, finché è possibile, unico possibile tentativo di resistere alla risata denudante delle masse.
Un allestimento essenziale che promette un’inevitabile divertimento, rinunciando a parrucche e crinoline, pur nel totale rispetto del testo, per eliminare il distanziamento offerto dal costume, optando per un’ambientazione che richiama astrattamente gli anni Trenta e rende i personaggi riconoscibili e identificabili con tipi umani ben comuni anche nel 2020…nella convinzione che gli anni corrono sul calendario ma le motivazioni dell’umano agire rimangono spesso costanti nella storia.
CAST
con Cristina Zelli, Claudia Bruno, Gianluca Argentero, Irma Minieri, Costanza Ricca Barberis, Andrea Roggia, Maurizio Pavese, Giancarlo Viani e Emanuela Morrone.
Regia – Luciano Caratto
Grafica – Eduardo Viviani
Costumi – Gianluca Argentero e Claudia Bruno
Disegno luci – Pietro Striano
Scenografia – Luciano Caratto
Assistente alla regia – Claudia Bruno